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All’ombra del Reno il tesoro aziendale

Olanda e Lussemburgo risultano particolar­mente favorevoli come sedi di società finan­ziarie all’interno dell’Unione Europea. Garantiscono un’immagine internazionale positiva e permettono la fruizione di molte­plici vantaggi fiscali internazionali. Alla sco­perta dei segreti che valorizzano i Paesi Bassi e di quelli che fanno scegliere il Granducato.

Holding finanziarie in Europa – Negli ultimi anni si è spesso parlato di society holding. Si intende con questo tipo di società quelle che svolgono attività prevalentemente finanziaria e possono offrire vantaggi a seconda del paese in cui operano e del tipo di operazione che si intende effettuare.

Quasi tutti i paesi dell’Unione Europea offrono la possibilità di costituire società holding, ciascuna delle quali sarà caratterizza­ta in relazione alla legisla­zione vigente nel luogo di costituzione. Ci occuperemo qui dei vantaggi che riguardano le holding olandesi e lussemburghesi: esse godo­no di statuti fiscali favorevo­li e offrono caratteristiche interessanti sotto il profilo societario e funzionale. Il Granducato di Lussemburgo e i Paesi Bassi non fanno parte di quei Paesi denominati “paradisi fiscali”: sono Stati membri dell’Unione Europea, con tassazione societaria, anche se con ali­quota ridotta rispetto a quel­la comunemente applicata in Italia. La loro storica posi­zione nel consesso interna­zionale e l’attuale legislazio­ne governativa ne fanno due tra gli Stati più interessanti sotto il profilo dell’ottimiz­zazione fiscale.

OLANDA

La legislazione locale preve­de vantaggi notevoli per le holding di finanziamento per il pagamento di interessi, di amministrazione di licenze varie società del gruppo (purché detenga partecipa­zioni superiori al 50%).

In questo caso le ritenute sono ridotte rispetto ai diritti fiscali interni relativi ai dividendi distribuiti dalle partecipazioni, in applica­zione del gran numero di trattati contro le doppie imposizioni sottoscritte dagli olandesi. Quindi, nes­suna ritenuta in sede di distribuzione della holding olandese sarà applicata alla madre italiana, detentrice del 95% degli utili prodotti dalla società olandese.

LUSSEMBURGO

Ci occuperemo ora breve­mente anche delle holding lussemburghesi, con struttura di società anonima.

Oltre al vantaggio dell’ano­nimato (che può essere vio­lato solo in caso di reati previsti dalla legislazione locale: riciclaggio, traffico d’armi, stupefacenti) ed al fatto che le azioni possono essere nominative o al portatore, il bilancio della hol­ding non deve dichiarare alcun dettaglio riguardante il proprio portafoglio di investimenti.

Le holding lussemburghesi sono espressamente escluse dai trattati contro le doppie imposizioni, il capitale sociale è di 1.250.000 Franchi Lussemburghesi (o altra moneta di valore equi­valente), interamente sottoscritto e liberato almeno per un quarto (il F. Lux coin­cide con il F. Belga, al cam­bio medio di 50 lire). Caratteristica tipica della holding è che in aggiunta al capitale sociale la società può anche utilizzare prestiti dagli azionisti a da terzi, per poter operare. Nelle holding, l’ammontare di tali prestiti non può superare il triplo del capitale sociale sottoscritto. Inoltre una hol­ding può emettere obbliga­zioni per un ammontare massimo dieci volte supe­riore ai capitale sociale sot­toscritto.

La legge richiede che ci siano almeno due azionisti di qualunque nazionalità e almeno tre amministratori, e anche in questo caso non è necessaria alcuna qualifi­ca particolare. La società ha la sua sede in Lussemburgo e l’assemblea degli azionisti è tenuta presso la sede della società, o altrove, ma sem­pre in Lussemburgo, le assemblee straordinarie possono essere tenute anche all’estero. Le assem­blee del consiglio di amministrazione non devono essere tenute necessaria­mente nel Granducato.

Benefici fiscali

La holding gode di una posi­zione fiscale favorevole, in quanto non è soggetta a tasse sulla società} sul reddito, sui capital gains e sulla liquidazione, pertanto non c’è alcuna imposizione sul pagamento di interessi o dividendi.

Esiste una ritenuta alla fonte, che varia dal 20 al 25% sulla remunerazione degli amministratori. Le imposizioni che normal­mente gravano sulla holding sono quelle riguardanti la tassa di registro da pagarsi alla costituzione della società e per i successivi aumenti di capitale. La tassa di registro della costituzio­ne della società è dell’ 1 % del capitale sociale sottoscritto, ed è dello stesso tasso sull’ammontare del capitale sociale aumentato (a meno che l’aumento del capitale sociale non avvenga per incorporazione di riser­ve). Il tasso dell’imposta di registro è dello 0,2% annuo, pagabile quadrimestralmen­te. Il tasso è basato sul valo­re delle azioni emesse dalla società. Nel caso di una quotazione in borsa, ci si baserà sul valore medio di mercato delle azioni nell’an­no borsistico della stagione precedente, le società non quotate pagano l’imposta sul valore delle loro azioni, che può essere rivisto dall’autorità fiscale, tenendo conto del valore netto della società.

Se la società ha distribuito nei precedenti 12 mesi divi­dendi agli azionisti ecceden­do il 10% del capitale azio­nario, l’autorità fiscale uti­lizza il pagamento del divi­dendo per stabilire il valore delle azioni e lo moltiplica per dieci, ottenendo il valo­re stimato delle azioni. Particolari tassi d’imposta si applicano alle holding miliardarie che hanno un capitale sociale di un miliar­do di F. Lux (o equivalente): la tassa viene pagata su base biennale.

Forme normative

Le holding sono governate dalla legge sulle società commerciali del 10 agosto 1915, e modifiche. Per poter beneficiare dei vantaggi fiscali, è necessario soddi­sfare i requisiti dell’art. 1 della legge 31 luglio 1929: deve essere considerata società holding ogni società che abbia come esclusiva attività la detenzione di partecipazioni in qualsiasi forma in società lussembur­ghesi o straniere, e lo svi­luppo di tali partecipazioni, escludendo qualsiasi attività industriale o commerciale.

Quali sono i campi operativi tipici di queste società. Esse possono acquisire azioni e obbligazioni di società stra­niere o nazionali, detenere contanti, divise estere, oro. Possono finanziare e dare garanzie finanziarie sussi­diarie a società nelle quali hanno partecipazioni impor­tanti; possono detenere licenze, marchi e brevetti e le royalties che ne derivano. Non possono invece avere alcun tipo di attività com­merciale o industriale, avere alcun tipo di attività di brokeraggio o bancaria, detenere beni immobili (ad esclusione dei casi in cui tali beni siano usati come premesse per l’attività della società o sotto forma di quote di società immobilia­re), non possono fornire servizi, detenere partecipa­zioni in società in accoman­dita o essere un- accomanda­tario.

Quali holding?

Esistono due tipologie di holding. Le holding finanzia­rie possono essere formate da gruppi di società con lo scopo di fare soldi e di pre­starli a società appartenenti allo stesso gruppo, sebbene la società holding non possa avere nelle stesse una parte­cipazione qualificante.

Le risorse devono essere uti­lizzate a beneficio delle altre società appartenenti allo stesso gruppo.

Possono dedurre fatture emesse da società dello stes­so gruppo; inoltre possono accettare depositi delle società facenti parte dello stesso gruppo e riutilizzare tali depositi in altre società dello stesso gruppo. Con questo termine, l’autorità fiscale lussemburghese intende l’insieme di più

società unite da partecipa­zione azionaria rilevante (almeno del 25%), con scopo economico comune, come pure la riunione dì più società sotto lo stesso nome. La holding avrà un capitale sociale minimo di 50 milioni di F. Lux.

Almeno una delle società del gruppo dovrà agire da fonda­tore, le azioni sono registrate e non trasferibili, il portafo­glio della holding deve conte­nere azioni di almeno una società del gruppo per un valore minimo del 10% del capitale sottoscritto e nello statuto deve essere registrata come holding finanziaria. Le holding miliardarie hanno un capitale sociale di almeno un miliardi di franchi lussembur­ghesi e non hanno scelto di essere tassate al tasso fisso dello 0,2%. L’ammontare delle tasse varia con l’ammontare degli interessi pagati.

Ma vi è una tassa minima di due milioni di franchi lussem­burghesi da pagare.

CONCLUSIONI

Appare evidente l’utilità di un ricorso alla holding este­ra nel caso in cui esse abbiano la funzione di cassaforte del gruppo. Le società olandesi sono attraenti per il numero di trattati contro le doppie imposizioni conclusi, oltre che per l’applicabilità della normativa relativa alle società madri e figlie. Le società lussemburghesi per­ché offrono tassazione ridot­ta e vantaggi fiscali notevoli per le operazioni all’interno dello stesso gruppo. Una ulteriore differenza sta nel fatto che le holding lussem­burghesi sono società cas­saforte utilizzate da grandi gruppi finanziari, anche allo scopo di controbilanciare la situazione debitoria di società in forte difficoltà finanziaria.