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Iran: contesto economico e giuridico di riferimento

Nell’odierno panorama intemazionale l’Iran rappresenta un Paese che offre un vasto ventaglio di opportuni­tà di promozione delle relazioni commerciali nonché del know how italiano, stanti i risalenti rapporti inter­correnti fra i due Paesi e, concretizzatisi in plurimi e consolidati accordi di solidarietà con il contestuale stanziamento di rappresentanze diplomatiche permanenti nelle rispettive capitali. Infatti, risalta come nono­stante il panorama sanzionatorio che ha investito l’Iran in tempi recenti, il Paese ha comunque conservato un legame stabile con l’Italia che, allo stato, continua a rivestire un ruolo di interlocutore privilegiato e po­tenziale partner commerciale maggiormente richiesto. Innegabilmente l’assoggettamento del Paese ad un aspro impianto sanzionatorio, recentemente cessato, ha inibito in maniera notevole lo slancio dello stesso verso le relazioni commerciali estere. Tuttavia la barriera economica formatasi si è gradualmente ammorbi­dita con evidenti segni di ripresa in ragione dell’alto potenziale del Paese, divenuto uno dei luoghi di riferi­mento in seno alle nuove localizzazioni produttive con l’instaurazione di aziende straniere sul territorio e frequenti visite da parte di numerose delegazioni di imprenditori italiani in rappresentanza di piccole e me­die aziende.

L’interesse destato da parte dell’Italia si giustifica in virtù di diversi fattori che, complessivamente conside­rati, rendono il Paese meta desiderabile ove sviluppare l’economia mondiale. In primis interviene in questi termini la posizione geografica assunta del Paese che, confinando con ben sette diversi Stati, funge da cro­cevia tra l’Europa e l’Asia Centrale spianando la strada al possibile avviamento del business anche con e verso taluni paesi, ex aree sovietiche. A ciò aggiungasi, una crescita demografica stabile e sempre più rapi­da, raggiungendo indici elevati: l’Iran consta infatti di circa 80,5 milioni di persone con un’età media pari a 24 anni d’età. Si tratta di una popolazione fortemente urbanizzata che registra altresì un tasso di alfabetizza­zione pari all’80% essendo preminente per il Paese investire in capitale umano diretto ad un compiuto svi­luppo sociale, politico ed economico. E’ intuitivo infatti come un simile indice demografico sia strettamente correlato alle attese economiche della popolazione stante la caratterizzazione della domanda di mercato in­dirizzata alla realizzazione di alloggi quanto di edilizia popolare quanto di lusso, oltre che di uffici, immo­bili e relativi strumenti di comfort per abitazioni civili nonché elementi di arredo in cui è il Made in Italy a soddisfare le richieste della classe iraniana più abbiente, molto vicina allo stile italiano ed interessata ad articoli di alta domotica ed accessori di pregio, destinati ad impreziosire le abitazioni sviluppatesi nei nuovi centri urbani in continua espansione.

La proliferazione urbana è strettamente correlata all’implementazione di infrastrutture moderne a corredo della città, la quale risulta essere dotata di un considerevole impianto aeroportuale, una rete ferroviaria di alta velocità ed una infrastruttura stradale-metropolitana all’avanguardia, costituendo un sensibile apporto al business interno pari infatti al 10% del PIL. A tale potenziale riservato al settore dei trasporti contribuisce l’autosufficienza energetica incrementata dalla capacità estrattiva delle risorse disponibili in natura. Ecco che il settore energetico unitamente al settore afferente l’industria automobilistica e dei trasporti sono consi­derati i settori trainanti l’intera economia iraniana.

La richiesta di collaborazioni commerciali e la costituzione di joint venture con marchi stranieri incalza sempre più stante l’impegno iraniano profuso in ordine aH’ammodemamento e la riqualificazione degli im­pianti energetici esistenti con relativo piano di sviluppo delle fonti alternative nonché applicazione di tecno­logie avanguardistiche e know-how all’ambito delle energie rinnovabili. Nota è la capacità estrattiva dell’Iran, qualificandosi il Paese al quarto posto a livello mondiale per riserve petrolifere. Tuttavia suole rilevare come la stessa abbia subito un’importante flessione negli ultimi anni con un crollo della produzione imputabili all’impossibilità di accedere all’approvvigionamento degli strumenti specifici del settore, in virtù dell’impianto sanzionatorio. Ad avvenuta decorrenza deWimplementation day, obiettivo preminente del Governo è quello di riassorbire il deficit di investimenti nel settore degli idrocarburi e, a tal fine, i prodotti della meccanica strumentale italiana connotati da una forte propensione all’export oltre che da un elevato livello di competitività, fungono quali mezzi imprescindibili di cui il partner iraniano può servirsi e benefi­ciare per incrementare la propria quota di penetrazione sul mercato mondiale.

In questi termini i settori dell’estrazione mineraria e degli idrocarburi rappresentano aree di interesse econo­mico rilevanti in quanto l’ausilio degli operatori dell’industria meccanica italiana permetterebbe di contri­buire in maniera considerevole all’esecuzione dei rilievi scientifici volti all’estensione dei giacimenti in loco, determinando anche un surplus della forza lavoro. L’enorme portata delle opportunità che questo Paese offre si evince oltretutto dal ruolo rivestito in seno all’industria manifatturiera e tessile, ambiti che l’investitore italiano non deve sottovalutare in virtù dell’attrattiva che la moda e il design italiano susci­tano nell’ottica di un commercio intemazionale globalizzato.

Svolta una panoramica dei diversi ambiti economico-settoriali volti a catturare possibili imprenditori, con­ducendoli a partecipare e dare slancio effettivo al mercato iraniano; occorre porre l’accento ed illustrare i vantaggi di ordine fiscale e regolamentare che rendono lo stesso un ambiente ancor più favorevole al busi­ness. Particolarmente allettanti sono infatti i benefici fiscali accordati agli investitori stante l’applicazione di un’aliquota fiscale sul reddito d’impresa pari al 20% nonché la possibilità di conseguire un’esenzione fiscale pari ad un mezzo degli utili mediante il reinvestimento in sviluppo e/o garantito dalla ricostruzione in impianti industriali, progetti entrambi soggetti a vaglio ed approvazione del Ministero competente. È pe­raltro presente un’esenzione totale tanto per l’esportazione dei prodotti agricoli, quanto per l’importazione di beni non lavorati, destinati ad un’esportazione successiva. Ad attirare l’investimento estero contribuisce la presenza in Iran di determinate aree, Free Zone e Special Economie Zone, nelle quali, a compresenza di specifiche condizioni e requisiti è prevista l’esenzione dal pagamento dei dazi doganali, estesa fino a 20 anni per gli imprenditori stranieri, oltre che di altre imposte sull’importazione di merci. Il che comporta indubbie agevolazioni tese a promuovere l’iniziativa commerciale estera anche a fronte della qualificazione del Paese nella categoria afferente la White List, prerogativa che non implica per il fìsco italiano l’adozione di alcuna cautela per lo svolgimento delle attività commerciali poste in essere sul territorio dai cittadini ita­liani. I suddetti benefici fiscali vengono ad essere rafforzati da una legislazione integrata che dà concreta attuazione al favore per l’investimento paventato sul piano fiscale. L’adesione ad accordi internazionali con l’Italia nonché la sottoscrizione di trattati bilaterali ad hoc, agevola l’integrazione e la capacità di intervento delle imprese in Iran, con il sotteso intento di costruire un mercato teso all’internazionalizzazione di beni e servizi. Le Free e Special Economie Zone sono state infatti introdotte dal Governo iraniano mediante l’ado­zione di innovazioni normative sfociate ex post nella promulgazione di una legge focalizzata sugli investi­menti esteri – Foreign Investment Promotion and Protection A et (FIPPA) — posta ad integrale tutela dell’imprenditore straniero al quale viene consentito di costituire società di diritto iraniano con contestuale esercizio di un potere di controllo pieno con la peculiare garanzia sull’espropriazione da parte dello Stato.

Dal punto di vista giuridico, va considerata la necessità per le aziende italiane, in sede di esportazione di merce, tecnologia e know-how verso l’Iran di effettuare adeguata compliance rispetto ai regolamenti dell’Unione Europea ancora in vigore, i quali se da un lato hanno alleggerito l’embargo contro l’Iran, dall’altro hanno stabilito procedure autorizzatone e la necessità di licenza per esportare dall’Italia certi be­ni. Inoltre vi è la necessità che le aziende facciano un adeguato screening delle società Iraniane pamters commerciali per verificare che esse, le loro controllanti o controllate o azionariato di controllo, non siano in black list dell’Unione Europea. Va inoltre notato come adeguata complicmce con la normativa sull’e­sportazione di beni a carattere duale (dual use) rimanga necessaria.

Questi dunque gli argomenti che si intende trattare più diffusamente negli articoli a seguire mediante un focus in materia di contrattualistica internazionale, disciplinata fiscale e societaria, convenzioni interna­zionali, trade mark e inquadramento assicurativo finanziario a testimonianza dell’apertura dell’Iran ai mer­cati e agli operatori esteri, non ultimi quelli italiani.